lunedì 11 marzo 2013

C'era una volta..............

Un giorno il grande Faggio disse agli abitanti della Foresta:
"Siamo tutti in pericolo, un Inverno rigido e inclemente, come mai si era visto prima, sta per arrivare. Lavoriamo tutti insieme, costruiamo ripari, raccogliamo scorte e prepariamo giacigli, così che nessuno possa restare senza cibo o patire per il freddo. Ognuno avrà di che sopravvivere e superare i tempi duri, sino all'arrivo della primavera".
Ciascuno allora, per quanto poteva, si mise al lavoro. La Foresta si animò.
Squirry lo scoiattolo cominciò a raccogliere ghiande di ogni tipo, andò dalla vecchia Quercia e chiese: "dammi per favore le tue ghiande, cosicché io le possa raccogliere per me e per gli altri abitanti del bosco", la vecchia Quercia allora si scosse, tutta felice di poter ancora dare una mano nonostante la sua veneranda età. Squirry, saltellando instancabile, raccolse tutte le ghiande ai piedi dalla Quercia e le portò al magazzino della Foresta.
Tork il Tasso disse al grande Faggio: " io posso preparare le tane, scavare nel terreno un lungo tunnel dove tutti possano ricavare un riparo per sé e la propria famiglia". E si mise all'opera. Scavò nel terreno sotto al bosco, ricavò sentieri e percorsi e tane e rifugi, intrecciandoli tra loro, con vari ingressi ed uscite e collegamenti. Preparò una strada sotterranea che portava al fiume, altre che conducevano ai margini della Foresta nei quattro punti cardinali ed altre che dirigevano al centro della Foresta, ai piedi del grande Faggio. La galleria risultò così lunga e comoda e spaziosa da poter ospitare tutti quegli abitanti del bosco che vi si potevano rifugiare.
Mentre Sqirry raccoglieva ghiande e Tork scavava tane, Whistle la marmotta organizzava la sua numerosa famiglia in posti di avvistamento a protezione del campo di raccolta. Il moscardino Quit portava bacche e gemme per la scorta alimentare e la bella cerbiatta Baby andava in avanscoperta alla ricerca di pascoli per sé ed i suoi compagni.
Insomma, tutti si davano un gran da fare per preparare la comunità all'arrivo del più terribile, freddo e arido Inverno che avessero mai visto.
La Cinciarella, che svolazzava giocosa nel bosco, vedendo tutto quel fermento, si chiedeva cosa potesse fare, quale aiuto portare. "Io non so raccogliere bacche, o trasportare fogliame, o accatastare ghiande, o scavare gallerie. Non ho il fischio della marmotta per segnalare il pericolo, o il fiuto del felino per avvistare un predatore, come posso allora aiutare gli amici della Foresta?" E così pensando cominciò a rattristarsi. Senza accorgersene, presa dalla sua malinconia, si poggiò su un ramo del grande Faggio, il quale, sentendo il suo lamento, le disse: "Cinciarella smetti di piangere! Il tuo canto è così bello, melodioso e gioioso che con esso potrai rallegrare le lunghe giornate che gli abitanti della Foresta dovranno passare in attesa del ritorno della primavera!" E così Cinciarella ritrovò il canto e con esso accompagnò il lavoro di Squirry, Tork, Whistle, Quit e Baby.
E passò l'Estate e poi l'Autunno. Alle porte dell'Inverno il grande Faggio riunì tutti gli abitanti della Foresta e volle che gli mostrassero le scorte, che gli descrivessero gli alloggi, volle conoscere il compito di ognuno e assicurarsi che tutto fosse pronto per l'incontro con l'Inverno. 
Per prima cosa Strix l'allocco, cui era stato dato l'incarico di esporre tutte le opere al grande Faggio, aprì fiero le porte del magazzino. Non si avvide subito dello sguardo perplesso del saggio, ma sentendo azzittirsi tutti gli astanti si voltò e vide che le scorte erano dimezzate! 
Comparve all'improvviso Pica, la gazza, che, altera, gracchiò al grande Faggio:" Hai riposto malamente la tua fiducia in questo gruppo di allocchi, tutti loro hanno raccolto quanto me, sola. Guarda! La mia scorta è pari, se non maggiore della loro e basterà, certo, a sfamare un gruppo numeroso."       
Strix allora volle subito mostrare le gallerie ed i ripari al grande Faggio, ma trovò metà di essi ostruiti, o crollati, o privati delle uscite. S'intromise allora Sly, la volpe rossa, e disse:" Ho più tane e rifugi io, disseminati su tutto il territorio, che non voi tutti, messi insieme dopo mesi di lavoro!".
Lo sconforto cominciò a prendere Strix e gli altri della Foresta, si chiedevano cosa fosse successo, dove avessero sbagliato, quale disattenzione avessero commesso. Nulla di quanto avevano preparato poteva dirsi ben fatto o ben compiuto per affrontare l'Inverno alle porte. Avevano deluso le attese del grande Faggio ma soprattutto stavano mettendo a rischio la vita dei loro amici e compagni. 
A questo punto il grande Faggio disse, rivolto alla gazza e alla Volpe rossa: 
"Cari amici, grazie a voi posso finalmente vedere e valutare di chi mi possa fidare e su quali forze contare!".
"Già - disse tronfia la volpe - potrai contare sul nostro aiuto per superare l'Inverno, potrai usare le nostre scorte e i nostri giacigli pagando un' abbondante ricompensa".
"Certo - rispose il grande Faggio - sarà riconosciuto il giusto valore per il vostro lodevole lavoro." 
Si rivolse allora a Strix, Squirry, Tork, Whistle, Quit e Baby: " Cari amici, voi avete lavorato tutta l'estate e tutto l' autunno, avete raccolto bacche e ghiande, accatastato foglie e rami, costruito gallerie e preparato giacigli, sorvegliato il bosco e cercato pascoli. Avete fatto tutto con perizia e attenzione. E mentre voi preparavate tutto ciò con grande amore, altri la notte rubavano dalle scorte, distruggevano i percorsi, disperdevano i sentieri al solo scopo di ottenere una lauta ricompensa, meriti e plausi senza fatica. Cacciate dalla Foresta questi infami, riprendete ciò che vostro e nulla del lavoro fatto andrà perso: le scorte si possono rimpinguare e le gallerie riparare."
Gli abitanti del bosco si volsero tutti verso Pica la gazza e Sly la volpe.
Circondandoli li spinsero via, sino ai limiti della Foresta e lì li lasciarono soli ad affrontare l'Inverno.    











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