mercoledì 29 maggio 2013

Food & junk

Il tema sta diventando scottante.
Espongo due episodi, di cui ho avuto esperienza diretta, che sono significativi dell'atteggiamento di una società distorta nei suoi meccanismi, esclusivamente regolati dalle leggi del mercato economico.

In ospedale i pasti che vengono portati agli ammalati sono accompagnati da una mezza bottiglietta di acqua minerale. Mezzogiorno e cena, tutti i giorni, per migliaia di posti letto. Volendo fare un'ipotesi sui numeri: per un 'ospedale con 500 posti letto, un costo, che non so ma suppongo, di 5 cent a bottiglia (10 cent/g), sono € 50/g, per 365 giorni per ogni ospedale.  
Se l'acqua non viene consumata, pur rimanendo intatta, chiusa, sigillata, non può essere ridistribuita, perciò va persa. E non si tratta di pasti per i quali è necessaria una particolare procedura igienica di conservazione dei cibi. Di questo prodotto sicuramente almeno un quinto sarebbe riutilizzabile, con notevole risparmio e vantaggio per tutti.

Al supermercato, a fine giornata, dal banco del fresco vengono ritirati gli alimenti preparati. Una parte di questi diviene invendibile e finisce nella spazzatura, come mi è capitato di vedere. 

In tempi di crisi economica, di fortissimi squilibri nelle distribuzione della ricchezza e delle risorse alimentari, questo tipo di comportamenti stigmatizzano il paradosso di una società costruita sul consumo e sull'individuo.

Il 5 giugno ricorre il World Environment Day, quest'anno dedicato al Food Waste. Le statistiche ed i sondaggi condotti in Italia rivelano dati impressionanti circa lo spreco di cibo all'interno delle famiglie. Ma gli stessi sondaggi rivelano che una minoranza della popolazione sta modificando il suo comportamento nei confronti del consumo di cibo, lasciando ben sperare per il futuro.

Mi chiedo: imparare a riciclare, a non buttare, a comprare il giusto e cucinare il necessario sarà frutto della contingenza del momento (crisi economica) o risveglio di una coscienza collettiva, consapevolezza che un comportamento individuale irresponsabile produce ripercussioni globali, in termini di costi sociali, di  distribuzione delle risorse, di rispetto e conservazione dell'ambiente?    

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